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Il nostro Paese, non avendo risorse energetiche sufficienti per sostenere uno sviluppo industriale autonomo, è stato uno dei primi a intraprendere, sin dagli anni Cinquanta, la costruzione di centrali nucleari per produrre energia elettrica. Oggi, dopo lunghe e travagliate vicende, l'Italia non possiede tuttavia alcuna centrale funzionante, impiegando combustibili fossili per oltre la metà del proprio fabbisogno e importando dalle nazioni confinanti quote significative di energia, prodotta anche con impianti nucleari. Perché? La risposta è offerta chiaramente dalla narrazione contenuta in questo libro, che racconta in maniera obiettiva gli oltre settant'anni di ricerca italiana sull'impiego dell'atomo per scopi pacifici. Nel ripercorrere i principali momenti di questa storia, iniziata in modo pionieristico nella Milano del secondo dopoguerra e proseguita nei decenni successivi grazie al contributo di moltissimi professionisti, l'autore mette anche in evidenza gli aspetti tecnici, tecnologici e di studio più significativi. Si arriva così a conoscere lo sviluppo di un settore industriale potenzialmente centrale, la sua fine e il suo importante presidio di conoscenza.